Settembre, nono mese dell’anno secondo il calendario gregoriano, in cui l’estate cede il posto all’autunno. In questo mese cade l’equinozio d’autunno tra il 21 ed il 23 settembre; così il 23 settembre, prima dell’alba ed in concomitanza con la festività di San Matteo (21 settembre), l’estate termina il suo corso. Numerosi sono i proverbi legati a questo momento dell’anno: “In settembre l’uva matura e il fico pende”, “Un settembre caldo e asciutto maturare fa ogni frutto”. Al di là delle date ufficiali, le culture popolari hanno così elaborato i loro almanacchi ufficiosi, basati sul comportamento di piante e animali, che ciclicamente modificano i loro ritmi, per adeguarsi alla nuova stagione. Mutamenti che in città, come in campagna, si possono avvertire: l’uva è succosa e dolce, i fichi settembrini pendono dai rami, le mele cotogne e le pere maturano, dai fili d’erba bagnata fanno capolino i primi funghi, le pannocchie di mais sono pronte per essere raccolte. Anche nel mondo marino si verificano cambiamenti; in questo periodo, infatti, molte specie si riproducono. Questo coincide con il periodo di fermo pesca per alcune specie ittiche, obbligatorio e fonte di “respiro” per il mar nostro. Per il nostro litorale laziale tale periodo va dal 9 settembre all’8 ottobre. Chi acquista pesce con cognizione sa, dunque, di non dover cedere alla tentazione di farsi incantare da chi propone pesce fresco. Meglio, allora, fidarsi di chi si propone con onestà, puntando nei mesi di fermo biologico a specie alternative, le quali offrono la possibilità di mantenere elevato il valore nutrizionale, la ricchezza di oligo-elementi indispensabili come gli Omega 3 e la ricchezza della tradizione gastronomica italiana. D’altronde anche la saggezza popolare in questo, da secoli, aiuta il consumatore: sulle coste salentine gli anziani consigliano l’acquisto delle canocchie, le cicale di mare, nei mesi con la lettera ‘R’ all’interno.
La terra offre i suoi frutti e, con le angurie ed i meloni terminati, ritornano la bietola, il broccolo, il cavolo, la barbabietola, la zucca, l’uva, il melograno, i lamponi ed i settembrini.
Anche per la nostra specie l’arrivo dell’autunno segna un cambiamento ed è necessario seguire alcune regole per affrontare la prossima stagione in piena forma. In questo periodo, più che mai, bisogna comprare prodotti di stagione, molto più ricchi in nutrienti ed antiossidanti. I terreni sono stati abbondantemente sfruttati nel periodo estivo e, per questo, conviene ricorrere a prodotti di stagione e locali. Nel nostro carrello della spesa non dovremmo farci mancare uva, pere, fichi, more, fichi d’India (spesso sottovalutati), limoni, lamponi, fagioli, carote, funghi, melanzane (le ultime), cozze e vongole.
Impegnarsi a mangiare prodotti di stagione fa bene all’ambiente, ma è anche un grande risparmio economico.
Bibliografia
https://www.confesercenti.it
Dott.ssa Cristina Mucci
Biologo Molecolare e Nutrizionista
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