Cibo, stile di vita ed infiammazione sono legati.
Avete mai pensato che il nostro stile di vita – cibo compreso – possa influire cosi tanto sul nostro corpo da esporci, a seconda del nostro codice genetico, a possibili e diverse malattie come allergie, malattie autoimmuni, malattie cardiovascolari?
Ne parlo in questo mio breve articolo pubblicato su il quotidiano Il Tempo, lo scorso 31 marzo.
Buona lettura, cari amici!
Da più di venti anni si studia come l’evoluzione culturale abbia influenzato drasticamente gli stili di vita dell’uomo, compromettendone la salute. L’allontanamento dalle abitudini di vita frugali ha inciso sulle aspettative di vita della nostra società. I rimedi per revertire la situazione esistono e sono molto più semplici di quello che si pensa.
Diabete, ipercolesterolemia, sindrome metabolica e Alzheimer, queste malattie hanno in comune una parola: infiammazione. Quando pensiamo all’infiammazione, ci vengono in mente le parole dolore ed antinfiammatori. Esiste una versione mal conosciuta dell’infiammazione, quella legata al cibo. Anche detta infiammazione cronica silente a bassa intensità, è un male che colpisce tutti e del quale non ci si accorge se non quando ha già provocato gravi danni. Ci si può impiegare dieci anni prima di identificarla. Nel febbraio del 2004 il TIME MAGAZINE pubblicò un’edizione straordinaria per anticipare la scoperta dell’infiammazione silente. Cibo, stili di vita ed infiammazione sono correlati. I sistemi nervoso, endocrino ed immunitario lavorano a braccetto per mantenere l’equilibrio dei processi metabolici. Un’alterazione di uno di questi sistemi, per produzione di sostanze infiammatorie, fa alterare l’equilibrio, provocando disturbi o vere e proprie malattie. Il grasso fa la sua parte. Considerato per anni solo di tessuto di riserva, oggi il grasso è valutato un vero e proprio organo, in grado di produrre sostanze infiammatorie circolanti che colpiscono gli organi. L’apparato immuno-neuro-endocrino non rimane inerte, di fronte all’ondata di molecole infiammatorie, ma reagisce per controbilanciare la loro presenza. Il risultato è un inizio di infiammazione, che se non curata con un adeguato stile di vita, si protrae nel tempo, slatentizzando una miriade di patologie e sintomi, specifici per ognuno di noi, a seconda del proprio corredo genetico: allergie, sensibilità al glutine, malattie autoimmuni, malattie cardiovascolari. Il cibo è informazione, in grado di parlare con i nostri geni. Si può sfruttare questo lessico per insegnare al nostro organismo a reagire meglio nelle risposte immunitarie, per invecchiare ed ammalarsi di meno.
Non riproducibile, salvo specifica autorizzazione.
Bibliografia
1. Diet, nutrition and the prevention of chronic deseases: report of a joint WHO/FAO expert
consultation. Geneva, 28 January – 1 February 2002, WHO technical report series; 916;
2. Sears B. Anti-Inflammatory Diets for Obesity and Diabetes. J Am Coll Nutr.2009 Vol.28 n.4 -482S-
491S.
Dott.ssa Cristina Mucci
Biologo Molecolare e Nutrizionista
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